Bunker Mussolini a Villa Torlonia

 

A Villa Torlonia esistono tre strutture sotterranee realizzate fra il 1940 ed il 1943 per garantire un riparo a Mussolini e alla sua famiglia  in caso di bombaramenti aerei: due rifugi ed un bunker.

RIFUGIO CANTINA 
Bunker Torlonia

Il primo rifugio in ordine temporale è realizzato nel 1940, riadattando degli ambienti sotterranei presenti all'interno del parco, che si sviluppano sotto al laghetto del Fucino. In un primo momento era dotato di un solo ingresso, cui segue un corridioio e poi una scala. Si arriva ad un corridoio centrale in pendenza ai cui lati sono disposte delle brevi diramazioni, in una disposizione a bracci, tipica delle vecchie cantine, nei quali trovavano alloggio le botti. In fondo un pozzetto che sale fino in superficie, dotato di una scala a pioli in metallo, che fungeva da uscita di emergenza. Nonostante gli ambienti siano dotati di doppie porte antigas in ferro, impianto di filtrazione d'aria azionato a mano a mezzo di una manovella, linea telefonica diretta, luce elettrica e gabinetto, mal si prestavano ad essere utilizzati come rifugio, anche perchè non è stato realizzato alcun rinforzo che possa rendere il posto realisticamente sicuro contro un'azione di bombardamento mirato. Inoltre per raggiungerlo dal Casino Nobile bisogna percorrere circa 150 metri nel parco.
 
RIFUGIO SOTTO IL CASINO NOBILE
Nel 1941 si decide di realizzare un secondo rifugio nella sala centrale del seminterrato del Casino nobile, dove si trovavano le cucine, che viene rinforzata con muri di cemento armato di 1 metro e 20 di spessore. Il rifugio viene dotato di porte antigas in ferro  e di impianto di filtrazione d'aria. Si tratta di un ambiente singolo, con due punti di accesso dotati di porte antigas,  del quale fu lasciato un 
 
A partire dall'autunno del 1942, dopo trenta mesi di guerra le città del Nord Italia iniziarono ad essere soggette a pesanti bombardamenti. Con la conquista del nord Africa anche le città del Centro-sud Italia diventarono potenziali obiettivi.  E' in questo frangente che Mussolini, conscio che i due rifugi antiaerei non avrebbero potuto mettere al riparo lui e la sua famiglia dai potenti ordigni in possesso delle forze Alleate, decise di dotarsi di una struttura moderna e all'avanguardia; un vero bunker.

BUNKER  Bunker TorloniaI lavori iniziano nel novembre 1942: sono i Vigili del Fuoco a realizzare lo scavo a pochi metri dalla Villa. Il preventivo ammonta a 240.000 Lire (meno di 300.000 Euro attuali), tempo stimato di realizzazione: tre mesi. Ben presto si scopre però che il terreno prescelto è inconsistente, ed è pertanto necessario scavare ancora più in profondità: -6,50 metri dal piano campagna. Vengono alla luce reperti: anfore, scheletri e frammenti di marmo e anche una lapide mortuaria la cui scritta ricordava un giovane morto prematuramente, di nome Taurinus. 
Al di sopra e intorno al bunker si gettano ben 4 metri di cemento armato. Per accedervi direttamente dal Casino Nobile, si realizza una ripida scala sul lato orientale del seminterrato. Il bunker ha una pianta a croce e i quattro bracci sono a forma cilindrica, per meglio resistere alle sollecitazioni dei bombardamenti. E' dotato anche di un'uscita secondaria, lungo il muro destro della tribuna con fontana e di un'uscita di emergenza, tramite una scala a pioli all'interno di un pozzetto.
 
Quasi fosse una preveggenza, il Duce scrive nel suo diario: «È curioso che, mano a mano che i lavori si avviavano al compimento, la mia antipatia per il rifugio aumentava, e non soltanto per la spesa, oramai raddoppiata, ma per qualche cosa di oscuro che sentivo in me. Sentivo, cioè, che una volta finito, quel rifugio sarebbe stato completamente inutile». 
Il primo bombardamento di Roma, il 19 luglio del 1943 avviene durante il tesissimo incontro fra Mussolini ed Hitler a Villa Gaggia, vicino Belluno, passato alla storia come l'”Incontro di Feltre”. Il Duce, avvertito del fatto, lo comunica ad Hitler il quale rimane indifferente, rispondendo anzi  che le città tedesche erano ogni giorno, da mesi, sotto il bombardamento delle forze Alleate. Mussolini fa precipitosamente ritorno nella Capitale: avvicinandosi in aereo vedrà le colonne di fumo alzarsi da vari punti della città.
Il 25 luglio, quando il Re lo fa arrestare dopo la drammatica seduta del Gran Consiglio del Fascismo, i lavori del bunker non sono ancora terminati: rimarrà così incompiuto, senza porte blindate, copertura esterna del pozzo e senza sistema di filtrazione d'aria. 
Sarà comunque utilizzato, fino al termine della guerra, dagli abitanti della villa durante i frequenti allarmi e bombardamenti.

per Roma Sotterranea, Adriano Morabito