Chiesa di S. Nicola in carcere

 

L'area compresa tra il Tevere e il gruppo di colline limitrofe come il Campidoglio, il Palatino e l'Aventino, costituisce un area molto importante perchè ha vissuto i primi insediamenti abitativi della storia di Roma. Questi luoghi sono alla base di numerose leggende, anche relative alla nascita di Roma: quì infatti, dove nel periodo arcaico era presente un ampia palude (S.Giorgio al Velabro), si narra che si andò ad arenare la cesta con i due gemelli, Romolo e Remo.

L'importanza di questi luoghi e del mito di Roma, deriva anche dal fatto che fu proprio quì, prima della fondazione della città, la presenza di un guado naturale, che permetteva gli scambi tra le popolazioni a nord e a sud del Tevere; tale circostanza diede poi vita alla successiva formazione, sulla riva sinistra, di due ampie piazze di mercato: il foro Boario e il foro Olitorio.

Il foro Boario, o delle carni, si sviluppava tra l'attuale chiesa di S.Maria in Cosmedin (Bocca della verità) ed il tempio di Ercole. Il foro Olitorio, o della frutta e verdura, si sviluppava invece nell'area compresa tra l'odierna chiesa di S. Nicola in carcere e il teatro di Marcello.

Con l'intensificarsi degli scambi commerciali, si ebbe parallemente la monumentalizzazione dell'area, con la realizzazione di sempre più numerosi luoghi di culto. Si ha infatti notizia di alcuni, i più antichi, dedicati alla Mater Matuta e alla Fortuna Virile (area di S. Omobono), e all'altare di Ercole (sotto S. Maria in Cosmedin), al tempio di Portuno e a quello di Ercole, noto ai più come tempio di Vesta, fino ad arrivare ai tre templi contenuti appunto nell'area in cui oggi sorge la chiesa di S. Nicola in carcere.

Il tempio di Giano. Nelle aperture vi erano alloggiati i cambia valute.Questi santuari, costruiti in periodi diversi tra loro e caratterizzati dalla diversa altezza dei prospetti, si differenziano anche per i materiali utilizzati per la loro costruzione. Hanno tuttavia facciate allineate su un fronte unico, che in parte risulta ancora oggi visibile perfettamente integrato nella facciata della chiesa.

Attualmente, dei tre templi del foro Olitorio, sono visibili dei resti in parte presenti nei sotterranei della chiesa (i Podi) e alcune parti dei colonnati, che erano a suo tempo stati inglobati nella costruzione della chiesa medioevale. All'esterno della chiesa infatti, sul lato sud, si possono ammirare sei colonne del primo tempio, dedicato nel 254 a.C. alla Speranza.

Il secondo invece, il tempio centrale e più grande del complesso, venne costruito nel 197 a.C. in onore di Giunone. A lui appartengono infatti le tre colonne inglobate nella facciata della chiesa di S. Nicola.

Il terzo tempio, quello più a nord, venne invece dedicato a Giano, e tra i suoi resti sono annoverate due colonne della facciata e sette del lato meridionale, oggi visibili nelle murature della chiesa attuale, verso il teatro di Marcello.

Resti di sepolture umane, rinvenuti nel corso degli scavi.Nei sotterranei della chiesa invece, vennero rinvenuti i Podi dei templi, e messi in luce gli stretti vicoli che li separavano; il meglio conservato risulta essere la base del tempio di Giunone, caratterizzato da una serie di piccoli ambienti (cellette), coperti a volta e anticamente muniti di volta, che si sviluppavano lungo gli assi maggiori del tempio. Questi piccoli vani, che al momento della scoperta alimentarono la leggenda del carcere antico, dovevano invece essere utilizzati probabilmente come uffici di cambiavalute, operanti in funzione dei numerosi commercianti, abituali frequentatori dei tempi del foro Olitorio.

Le prime notizie pertinenti la chiesa, sono invece riportate nel Liber Pontificalis, e sono risalenti alla fine del Sec. XI, anche se la dedica ad un santo greco (S.Nicola di Bari), farebbe pensare anche ad un origine più antica, forse al VII Sec.



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