Esempi: le anfore fenicie e puniche

 

A- Anfora Fenicio-Punica (VII Sec. a.C.); B- Anfora Punica (II Sec. a.C.); C- Anfora Punica (I Sec. a.C.); D- Anfora Punica recenteDopo l'VIII secolo a.C., sono comuni nel Mediterraneo le anfore di tradizione fenicio punica, che non hanno niente in comune con la tradizione greca; si ricollegano se mai alle antichissime cananee. Nei testi non esiste una distinzione fra le forme fenicie, cioè della madre patria e quelle puniche fabbricate dai coloni fenici. I Fenici erano un popolo di origine cananea che abitava le coste del Libano, confinanti con gli Ebrei.

I termini Phoinikes per il popolo e Phoinike per la regione sono di origine greca e derivano dal nome phoinix (rosso porpora) che era la sostanza prodotta dal murice, una specie di mollusco, usata per tingere le stoffe, arte nella quale i Fenici erano famosi. La Fenicia comprendeva diverse città stato autonome, come Tiro, Ugarit, Sidone, Biblo; gli abitanti, come già detto, erano esperti navigatori e commercianti. Punici è il termine romano che designava i Fenici delle colonie come Cartagine, Mozia, Tharros, con le quali vennero in contatto. Premesso questo, si capisce come sia difficile distinguere le anfore fenicie da quelle puniche; si può ipotizzare soltanto che le forme più antiche possono quasi sicuramente ricondursi alla madre patria, mentre quelle più tarde, ritrovate nei contesti di anfore romane, sono sicuramente puniche.

Una tabella esistente di anfore fenicie è quella fatta da una commissione di studio americana dell'Università di Filadelfia, guidata da Cyntia J. Eiseman, sul relitto di Ponticello (Reggio Calabria). E' difficile incontrare relitti fenici, sia perché la loro storia è stata breve, sia per i molti recuperi "non ufficiali".

Le anfore FenicieLe anfore tipo 1-3-4 della tabella suddetta sono di altezza variabile dai 65 ai 67 centimetri, capacità di 20/21 litri, a forma di cono allungato, spalla molto marcata, anse che partono dall'orlo del collo e giungono al centro fra raccordo e spalla (VIII secolo a.C.). Altre forme del tipo 2 sembrano sigari allungati, senza orlo, di 90 centimetri di altezza, con le anse attaccate al corpo e vanno dal V al III secolo a.C. a seconda della capacità e dell'altezza. Sarebbe molto interessante fare uno studio approfondito sui vari esemplari custoditi nel Museo di Mozia, colonia punica in Sicilia, dove insieme a tante anfore fenicie e puniche, si trova un'anfora sicuramente cananea di forma più recente (VIII secolo a.C.); forse l'unico esemplare esistente in Italia e non divulgato.

Le anfore Fenicie di CiproGli esemplari punici sono caratterizzati da forme cilindriche, più rotondeggianti o più affusolate, simili a un sigaro allungato, con l'orlo del collo inesistente nei tipi più arcaici (fenici?) o a ciambella e a imbuto nei tipi più tardi, con le anse a semicerchio unite alla pancia. Queste anfore puniche tornite in un solo pezzo con l'aggiunta delle anse molte volte erano impermeabilizzate con resina d'abete, spalmata all'interno. Nel tempo le forme mutarono, divenendo più lunghe, più tozze, alcune addirittura ovulari o sferiche, ma la caratteristica dell'ansa a bastoncello attaccata alla pancia e del piede tondo si è conservata fino al tardo impero romano.

Concludendo sulle anfore fenicie e puniche, si nota che quelle recuperate dal relitto di Ponticello e già descritte nei tipi 134 sono di forma non tradizionali, ma stranamente simili alle greche.