Il complesso si trova tra il II ed il III miglio della via Appia Antica ed è costituito da tre edifici principali: il palazzo, il circo ed un mausoleo dinastico, progettati in una inscindibile unità architettonica per celebrare l’imperatore Massenzio.
Il sistema di gestione delle acque, in ingresso come in uscita, permise a Roma di raccogliere una popolazione numericamente mai più raggiunta fino all'800.
La Cloaca Maxima è una delle fondamenta di tale sistema.
Una convenzione tra Amministrazione locale e Federazione Speleologica Hypogea prevede l’esplorazione, la mappatura e la documentazione degli ambienti sotterranei di Anagni con lo scopo valorizzarli a fini turistici.
Notevole scoperta nel corso delle attività di scavo che l'American Institute for Roman culture, guidato dal Dr. Darius Arya, sta portando avanti a Villa delle Vignacce.
Come riportato da "La Repubblica": "la statua rinvenuta raffigura Marsia che sfidò Apollo. Nello sguardo ha ancora impresso l´orrore per la pena che gli ha inflitto Apollo, spellato vivo per aver osato sfidarlo in una gara musicale. E sono fatti di pasta vitrea gli occhi del Marsia in marmo rosso antico ritrovato l´altro ieri nella villa delle Vignacce al parco degli Acquedotti. «È un bellissimo pezzo, una copia romana di originale greco che spicca per l´ottimo disegno anatomico» spiega il sovrintendente comunale Umberto Broccoli. Alta 150 centimetri, la scultura è simile al Marsia in pavonazzetto (alto due metri e mezzo) ai Capitolini. La scultura è in buone condizioni. Manca dei piedi e del piedistallo, che potrebbero essere trovati nei prossimi giorni nello scavo della villa del II secolo d. C., trasformata in "campo barbarico" quattro secoli dopo. A condurre le ricerche sono gli archeologi dell´American Institute for Roman Culture per conto del Comune e sotto il controllo di quelli della Sovrintendenza (Paola Virgili, Danila Mancioli, Nadia Agnoli)".