ATTIVITA' IN CORSO
Aquinum
Attività di scavo e rilievo di pozzi e dell'area della palestra.




Terme di Caracalla
Studio dei sotterranei con particolare attenzione al sistema idraulico di adduzione e smaltimento


Villa di Massenzio
Il complesso si trova tra il II ed il III miglio della via Appia Antica ed è costituito da tre edifici principali: il palazzo, il circo ed un mausoleo dinastico, progettati in una inscindibile unità architettonica per celebrare l’imperatore Massenzio.


Via Teatro Marcello
Studio degli ipogei alle pendici del Campidoglio


Cloaca Maxima
Il sistema di gestione delle acque, in ingresso come in uscita, permise a Roma di raccogliere una popolazione numericamente mai più raggiunta fino all'800.
La Cloaca Maxima è una delle fondamenta di tale sistema.


Ipogei di Anagni
Una convenzione tra Amministrazione locale e Federazione Speleologica Hypogea prevede l’esplorazione, la mappatura e la documentazione degli ambienti sotterranei di Anagni con lo scopo valorizzarli a fini turistici.


Acquedotti
Studio ed esplorazione degli acquedotti dell'antica Roma


Cave di Villa de Sanctis
Esplorazione e rilievo della vasta rete caveale del Sesto Municipio.


Emissario Albano
Esplorazione e studio nell'ambito della Federazione Hypogea


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Scavi a Piazza Venezia: rinvenuto l'Ateneo di Adriano?

 


Grazie ai lavori per la realizzazione della linea C della Metropolitana Roma continua a riservare grandi scoperte. In questo caso le memorie dell’Imperatore Adriano, nascoste sotto appena cinque metri di terra, in pieno centro, a pochi metri dalla colonna Traiana e dall’Altare della Patria.

Hanno la forma inedita di una doppia scalea contrapposta, probabilmente gli scranni dell'Athenaeum che Adriano fece costruire a sue spese nel 133 dopo Cristo, al suo ritorno dal viaggio in Palestina, per ospitare poeti, retori, filosofi, letterati, scienziati e magistrati, invitati a cimentarsi in greco e in latino in orazioni, gare di versi, dibattiti infuocati. Un auditorium famoso, che Aurelio Vittore definisce ludum ingenuarum artium e realizzato sul modello di quello visto da Adriano nel tempio di Atena ad Atene e di cui si erano perse le tracce.
 
Tutto nasce nell'aprile del 2008. Durante un primo sondaggio nell'aea occupata dall'aiuola su Piazza Madonna di Loreto, accanto alla chiesa omonima, a piazza Venezia, apparve una scala monumentale. E si pensò all'ingresso di un edificio pubblico d'età imperiale. Ma subito dopo il soprintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma Angelo Bottini precisò che quei gradini sembravano fatti più per stare seduti che per essere saliti. Ora è arrivata la scoperta della "scala gemella". E ha preso corpo l'ipotesi Athenaeum, e quelle ritrovate potrebbero essere le gradinate dell'aula magna.

L'ipotesi che in quell'angolo di piazza Venezia dove non si è mai scavato prima possa esserci proprio l'Athenaeum che Adriano volle edificare, sarà illustrata dagli archeologi della Soprintendenza speciale di Roma quando, il 21 ottobre, il commissario per la metropolitana, Roberto Cecchi, farà il punto sull'andamento dei lavori in tutta la città. L'area sarà musealizzata all'interno della Stazione della Metro C di Piazza Venezia un edificio sconosciuto (non è presente infatti nella pianta della Forma Urbis, in quanto successivo ad essa).

Gli scavi devono ancora essere ultimati, ma già salendo sull'Altare della Patria appare chiara la forma della sala rettangolare: due gradinate contrapposte ancora parzialmente coperte dal crollo del piano superiore. Gli spalti hanno sei gradoni ciascuno ma uno dei due è più corto perché contiene le uscite dalla sala, che misura circa venti metri di lunghezza per tre di larghezza. Al centro, dove l'imperatore e i poeti verseggiavano, c'è un pavimento in granito con listelli color giallo antico.
È lo stesso tipo di pavimenti delle biblioteche che Adriano fece costruire ai lati della Colonna di Traiano, 50 metri più in là. Pavimenti tutti allo stesso livello. Legati quindi da un piano urbanistico unitario, monumentale e illuminato. 

FONTE: La Repubblica del 9 Ottobre 2009 - Articolo di Carlo Alberto Bucci
Foto: Marco Gradozzi


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