Del primo e più grande teatro in muratura costruito a Roma, inaugurato intorno alla metà del I secolo a.C., rimangono numerose testimonianze, anche se inglobate negli edifici che nei secoli si sono sovrapposti al monumento.
Il teatro di Pompeo fu costruito per volere del Console Pompeo aggirando una legge che vietava la costruzione di teatri in muratura: egli fece erigere ufficialmente su di un alto podio un tempio dedicato a Venere Vincitrice e di fronte ad esso una cavea, e cioè uno spazio che ospitava le gradinate per gli spettatori, che misurava circa 150 metri di diametro.
L’andamento semicircolare della cavea interna è perfettamente individuabile nella disposizione curvilinea delle costruzioni di Piazza dei Satiri e di via di Grottapinta, mentre quella esterna si può osservare nell’andamento di via del Biscione e di Piazza Pollaiola.
Introducendosi all’interno di alcuni negozi di Via dei Giubbonari e nelle cantine degli edifici della zona si osservano parti delle sostruzioni e i cunei di accesso alle gradinate.
Resti ancora più imponenti si possono vedere scendendo ai piani inferiori dei ristoranti “Da Pancrazio”,“Grotte del Teatro di Pompeo”, “Da Costanza”, nell’albergo “Teatro di Pompeo” e addirittura all’interno del garage dell’albergo “Sole”.