Terme Deciane e Privata Traiani

 

Costruite intorno al 250 d.C. dall’imperatore Decio (249 – 252), da cui prendono il nome, erano insieme alle terme di Agrippa, le più piccole di Roma, costituite dal solo edificio ad uso “termale”; a differenza delle vicine e ben più grandi terme di Caracalla, erano infatti destinate esclusivamente  all’elite aristocratica e raffinata che viveva sul colle Aventino.Planimetria Terme Deciane
La collocazione dell’antico complesso, di cui resta solo parte delle fondazioni al di sotto dell’attuale piazza del Tempio di Diana e alcuni tratti di muratura inglobati nel Casale Torlonia, è stato possibile, data la scarsissima documentazione, solo grazie a vecchie mappe di Roma, come quella settecentesca del Nolli, che ne riporta i ruderi allora esistenti e un disegno del Palladio, scoperto dal Lanciani, che ha permesso di ricostruirne precisamente la pianta. Alcune iscrizioni trovate in loco e in parte ancora conservate nel cortile del Casale Torlonia, confermano la localizzazione della struttura e permettono di ricostruirne la storia, in particolare sappiamo di un restauro avvenuto sotto Costanzo e Costante, i figli di Costantino, ed un altro, durante il regno di Onorio, nel 414 d.C., dopo la distruzione provocata dal sacco di Roma ad opera di Alarico.
La struttura era caratterizzata da uno sviluppo simmetrico degli ambienti secondari rispetto al corpo centrale, di circa 70 x 35 metri, che costituiva presumibilmente il tepidarium;  lungo il  lato sud-ovest si sviluppavano gli ambienti del calidarium, collocati in questa posizione per beneficiare della massima insolazione tra mezzogiorno e il tramonto e dal lato opposto quelli del frigidarium con l’annesso spogliatoio, l’apodyteriumPiazza del Tempio di  Diana - da Google
Gli scavi eseguiti nel secolo scorso, oltre a diverse opere d’arte come l'Ercole fanciullo di basalto verde ed il rilievo con Endimione dormiente, ambedue attualmente ai Musei Capitolini, hanno scoperto a circa 10 metri di profondità, un grosso muro di fondazione delle terme in opera cementizia, che  ingloba alcuni vani di una domus preesistente. Di quest'ultima restano  accessibili solo cinque ambienti con volte a crociera, conservati in tutta la loro altezza, altri vani sembrano svilupparsi sotto il Casale Torlonia ma, l’instabilità del terreno, ha finora bloccato gli scavi.
Attraverso un tombino in strada, scendendo una scala a pioli, si giunge al primo di questi ambienti: le pareti sono affrescate con decorazioni lineari a riquadri su fondo bianco in cui sono raffigurati paesaggi, nature morte e maschere teatrali, databili ai primi anni del II secolo d.C.
Anche gli altri ambienti presentano questo tipo di decorazione ma più semplice, con animali e fiori; le volte a crociera dei soffitti sono decorate da un motivo concentrico di cerchi e ottagoni.
Nell'ultimo ambiente, ancora parzialmente interrato a causa di una frana, è visibile una decorazione a larghe fasce di colore violaceo con animali marini, stambecchi e fiori, probabilmente realizzata in epoca successiva, forse durante la ristrutturazioni della casa in epoca severiana, prima della costruzione delle Terme. L’ipotesi più plausibile è che questi edifici appartenessero alla famiglia  di Decio, ma alcuni pensano che possa trattarsi della casa di Traiano, la cosiddetta Privata Traiani, localizzata dalle fonti antiche sull’Aventino ma che altri identificano con i resti sotto Santa Prisca.
Sono state rinvenute anche parti di una domus tardo-repubblicana, inglobata dall'impianto imperiale: una colonna in travertino, un pavimento in scaglie di marmo colorato e  alcuni muri in opera quasi reticolata ancora parzialmente ricoperti da una decorazione di "primo stile", l'unico esempio conosciuto a Roma.


Bibliografia: F. Coarelli , Roma, Laterza 2005


per Roma Sotterranea, Alessio Lo Conte