Cisterna di Via Cristoforo Colombo

 

Cisterna_Via_Cristoforo_ColomboSi tratta di una grande cisterna circolare, risalente all’inizio del II secolo d.C. in opera reticolata e di un’altra struttura legata ad essa, sempre circolare ma più piccola.
Venne scoperta intorno al 1940, quando si individuarono strutture di età romana al di sotto di un casale demolito durante gli sbancamenti per costruire via Cristoforo Colombo, all'epoca conosciuta con il nome di Via Imperiale.
L’interno del cisternone si presenta come una sorta di vestibolo trapezoidale che immette in un corridoio anulare coperto a volta e suddiviso in dieci vani comunicanti tramite archi.
In origine c’erano solo due aperture verso un secondo corridoio concentrico, sempre coperto a volta ma senza divisioni interne, dal quale, attraverso un percorso si entrava nell’ambiente centrale che ha un diametro di quasi 3 metri ed è chiuso da una cupola.
Tutta la cisterna era rivestita di signino ( coccio pesto ) ed infatti presenta ancora i cordoli atti ad eliminare gli spigoli  vivi.
A seguito del cambiamento d’uso della struttura è probabilmente scomparso l’acquedotto che doveva provvedere alla sua alimentazione idrica, mentre si è conservato un condotto di scarico che dal vestibolo portava all’esterno in prossimità della scala moderna di accesso.
Il secondo edificio circolare è invece addossato ma non comunicante e conserva internamente quattro pilastri. E’ costruito in opera laterizia e datato alla prima metà del III sec. d.C. Era una sorta di ambiente di servizio di un sistema idrico per lo sfruttamento agricolo dei terreni di una villa, rinvenuta tra via P. Seteria e via P. Giuliani ( II – IV secolo d.C.). Nell’area era presente anche un sepolcreto , visto il frammento di un sarcofago riutilizzato nella copertura della cisterna ed altre epigrafi funerarie.
Secondo ricostruzioni ed ipotesi, il cisternone doveva essere parzialmente interrato o del tutto ipogeo e come ogni struttura idraulica simile, aveva uno scopo preminente: quello di raccogliere o conservare acqua, sia essa di natura sorgiva o pluviale.
Le principali  cisterne ancora integre, risalgono al periodo compreso tra la conquista e il tardo impero, perché la particolare perizia costruttiva e l’integrale interramento ne hanno consentito la conservazione.


per Roma Sotterranea, Francesca Ausili