Il complesso si trova tra il II ed il III miglio della via Appia Antica ed è costituito da tre edifici principali: il palazzo, il circo ed un mausoleo dinastico, progettati in una inscindibile unità architettonica per celebrare l’imperatore Massenzio.
Il sistema di gestione delle acque, in ingresso come in uscita, permise a Roma di raccogliere una popolazione numericamente mai più raggiunta fino all'800.
La Cloaca Maxima è una delle fondamenta di tale sistema.
Una convenzione tra Amministrazione locale e Federazione Speleologica Hypogea prevede l’esplorazione, la mappatura e la documentazione degli ambienti sotterranei di Anagni con lo scopo valorizzarli a fini turistici.
Presso la domus dei Flavi - nel corso di scavi d'emergenza iniziati perché i criptoportici seminterrati minacciano crolli - è venuto alla luce un tempio sconosciuto. Un piano in peperino di 13 metri per 17 sul quale "si innestavano colonne e la cella di un edificio sacro di epoca, direi, tardo repubblicana e che, forse, risponde all'appello di uno dei due templi noti ma non identificati sul colle: quello di Jupiter Invictus o, l'altro, di Luna noctiluca" racconta il Professor Andrea Carandini mentre si arrampica sui cumuli di terra, ossa di animali e frammenti di marmi, ossia i resti della dimora di Domiziano creata abbattendo il vecchio santuario.
L'archeologo della Sapienza nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nell'area dello scavo eseguito dall'Università d'intesa con la Soprintendenza speciale ai Beni Archeologici di Roma e con Roberto Cecchi, il Commissario straordinario per l'area archeologica centrale. In molti punti volte crollate sono tenute su da strutture fatiscenti del secolo scorso.
Anche la domus di Augusto custodisce segreti e aneddoti: "È il secondo peristilio della sua reggia - spiega Carandini - . Nel 36 a. C. un fulmine colpì il cantiere e Ottaviano capì che era un segno divino. Interrò le sale appena finite e ci costruì sopra la curia". Anche qui servono i soldi per assicurare la tutela e per andare avanti con la ricerca. I lavori in corso sono una necessità e un'opportunità.
In cima al colle si arriva alla domus di Tiberio. Alberi e recinzioni di cantiere coprono uno scavo iniziato due anni fa e che ora mostra una nuova, imponente struttura. "È una fontana con al centro un piccolo tempio. E abbiamo trovato una "fistula" che portava acqua alle vasche e che porta inciso il nome dell'imperatore Claudio". L'iscrizione sul tubo in piombo ci dice quindi che la fontana fu realizzata prima del 41-54 d. C.
Siamo sottoterra, nei criproportici. Carandini conferma che l'emergenza è perpetua - alcune volte minacciano di venire giù. Gli interventi devono essere costanti rendendo però sempre più spazi accessibili al pubblico per far ammirare un altro segmento di questa città ancora inesplorata che è il Palatino. Il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, presente al sopralluogo, promette maggiori impegni finanziari e conferma nuove aperture, cominciando con la Casa delle Vestali a partire da dicembre prossimo.