ATTIVITA' IN CORSO
Aquinum
Attività di scavo e rilievo di pozzi e dell'area della palestra.




Terme di Caracalla
Studio dei sotterranei con particolare attenzione al sistema idraulico di adduzione e smaltimento


Villa di Massenzio
Il complesso si trova tra il II ed il III miglio della via Appia Antica ed è costituito da tre edifici principali: il palazzo, il circo ed un mausoleo dinastico, progettati in una inscindibile unità architettonica per celebrare l’imperatore Massenzio.


Via Teatro Marcello
Studio degli ipogei alle pendici del Campidoglio


Cloaca Maxima
Il sistema di gestione delle acque, in ingresso come in uscita, permise a Roma di raccogliere una popolazione numericamente mai più raggiunta fino all'800.
La Cloaca Maxima è una delle fondamenta di tale sistema.


Ipogei di Anagni
Una convenzione tra Amministrazione locale e Federazione Speleologica Hypogea prevede l’esplorazione, la mappatura e la documentazione degli ambienti sotterranei di Anagni con lo scopo valorizzarli a fini turistici.


Acquedotti
Studio ed esplorazione degli acquedotti dell'antica Roma


Cave di Villa de Sanctis
Esplorazione e rilievo della vasta rete caveale del Sesto Municipio.


Emissario Albano
Esplorazione e studio nell'ambito della Federazione Hypogea


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Porto Fluviale

 

Scavo, studio e ripristino dell’antico condotto di scarico a cappuccina
       

        La storia del porto fluviale di Testaccio si sviluppa nel corso di otto secoli: da quando nel 193 a.C. si scelse l’area pianeggiante alle pendici dell’Aventino  per costruire la nuova struttura portuale in sostituzione di quella ormai troppo piccola del Velabro, fino alla fine del VI d.C. quando il sito, in parte già da tempo abbandonato, fu          completamente dismesso privilegiando gli attracchi sul lato del Trastevere da cui si raggiungeva direttamente il Vaticano, nuovo punto focale della città.

A causa delle cicliche inondazioni, il sito s’interrò completamente e se ne perse memoria finché, dopo l’unità d’Italia, durante i lavori di realizzazione dei muraglioni del Tevere, vennero alla luce le banchine e le varie strutture di ancoraggio e stoccaggio delle merci. Dopo decenni di scavi e restauri, nei primi anni del 2000, si aprì il sito al pubblico ma una piena del fiume lo rese nuovamente inagibile.

Per risolvere il problema, l’Associazione Roma sotterranea, su incarico della SSBAR, si sta occupando dello scavo, dello studio e del ripristino dell’antico sistema di smaltimento delle acque posto al di sotto della pavimentazione del criptoportico, in modo da rendere fruibile il sito anche dopo le eventuali inondazioni del Tevere. Il condotto principale "a cappuccina" e tutte le sue diramazioni, risultano interamente occluse da strati di fango, limo e materiali di riporto sia ceramici che litici; lo studio dei vari strati e dei reperti fornirà inoltre nuove informazioni sulla storia degli ambienti superiori e sulle varie fasi di utilizzo del sito.        
       


per Roma Sotterranea, Alessio Lo Conte