L'ingresso attuale dà sulla Via Appia Antica ed è lo stesso usato in origine; con una ripida scalinata conduce direttamente nella spaziosa cripta centrale illuminata da un grosso lucernario. L'ambiente è quasi completamente affrescato; da una attenta osservazione possono notarsi addirittura vari strati di intonaco dipinto; da ciò possiamo dedurre non solo che gli affreschi che ora vediamo sono quelli più tardi, ma che i primi cristiani frequentarono pressoché senza interruzione dalle origini fino al IX secolo questo loro luogo di culto.
Arcosoli, loculi e tombe costruite sul suolo (formae) sono presenti per quasi tutti i tortuosi corridoi e ambulacri della catacomba esplorata quasi completamente ma, a causa di possibili crolli, infiltrazioni di acqua, non completamente visitabile. Prima di uscire sono degni di osservazione i numerosi resti archeologici consistenti in marmi, epigrafi, laterizi ed alcuni piccoli frammenti di affresco. Ancora prima di risalire le ripide scale dell'uscita si può visitare, a sinistra, un ambiente quasi quadrangolare preesistente alla utilizzazione della catacomba da parte dei cristiani, ove è conservato un pozzo circolare in opera reticolata un po' grossolana, una vasca ed un cunicolo. Sulle pareti soprastanti la vasca si possono vedere ancora a malapena decorazioni pittoriche databili verso la fine del II secolo d.C. Questo ambiente potrebbe essere stato utilizzato come battistero.
Dagli indizi archeologici e dalle fonti storiche sembra che questa catacomba, verso la fine del IX secolo, non fosse più frequentata. E' in questo momento, dunque, che vennero trasportate le reliquie dei martiri nel centro abitato e nella Cattedrale di S. Pancrazio riedificata da alcuni decenni.
Va ricordato che la degradazione della catacomba non è dovuta solo al tempo ma anche ai saccheggi e manomissioni cui fu soggetta. Non ultimo fu quello durante il secondo conflitto mondiale, quando la popolazione vi trovò rifugio antiareo. Da 'Albano Laziale' di P. Chiarucci - Museo Civico di Albano, 1988.