Per quanto riguarda in particolare le anfore betiche o sferiche (dal I al III secolo d.C.), sono caratterizzate da orlo a ciambella piena, collo corto, pancia sferica e anse massicce di sezione rotonda disposte lungo il collo; potevano avere dimensioni varie.
Le anfore della Letania (nord est della Spagna) hanno orlo molto verticale o svasato, pancia ovoidale, anse a nastro massicce con una scanalatura in mezzo, piede tozzo e impasto con presenze di quarzo e granulazioni nere. Quelle da salamoia (Spagna meridionale) hanno orlo piatto, pancia a pera senza spalla, collo svasato a forma di corolla e piede massiccio di dimensioni assai grandi. Trasportavano il garum... una salsa di pesce molto apprezzata dai palati romani.
Nel III secolo d.C, si trovano delle anfore a fondo piatto con orlo arrotondato, collo corto e spalle marcate: sono anfore della Gallia (Forma 47 del Pelichet). Una descrizione particolare riguarda le anfore africane che dal I secolo d.C. in poi erano fabbricate principalmente in Tunisia (Fìg. 26-C-D-E-F). Trasportavano olio e grano dall'Africa a quell'enorme ventre consumatore che era Roma. Questi contenitori rappresentano il connubio fra la tradizione greco arcaica o greca recente, o più raramente romana, nella parte superiore, orlo, collo e anse e la tradizione punica nel corpo cilindrico.
Anche questa è una testimonianza che durante una dominazione avviene un'integrazione e mescolanza di costumi diversi. Le africane si distinguono principalmente in due tipi: grandi e piccole. L'arco cronologico della loro comparsa va dal potenziamento dei traffici commerciali (III secolo a.C.), fino alla conquista araba.
Hanno orlo di fattura molto variabile: a ciambella o svasato, collo corto, spalle poco marcate prive di spigolo, pancia a sigaro allungato, o cilindrica, più larga o più stretta, in alto o in basso. Le anse attaccate al collo sono la maggiore distinzione con le anfore puniche. Il piede è molto lungo nelle forme più strette, a bottone piccolo o appuntito nelle forme più larghe.
Dopo il V secolo le anfore sono sempre più rare, comunque è possibile trovare forme bizantine o saracene molto rotondeggianti, con collo senza orlo o vagamente accennato, prive di piede, grosse anse. Molti anni or sono, trovai in una secca di fronte a Selinunte (Sicilia sud Occidentale), un collo appartenente a questa classe con le anse vuote, munite di un beccuccio per fare fuoriuscire il liquido dal contenitore.
Con le anfore bizantine e saracene dopo il V secolo d.C., la storia di questi recipienti potrebbe finire. Nell'età moderna, nonostante la plastica e i container, non sono però del tutto scomparsi, anzi tuttora sono usati per il trasporto terrestre di liquidi. Nel sud Italia, in Tunisia e in Egitto si possono ancora vedere carri pieni dì anfore costruite e cotte come nei tempi antichi. Ho notato da un rigattiere un'anfora modellata e usata circa cento anni fa, proveniente dalla Sardegna, di forma e caratteristiche simili a quella punica.
Dobbiamo pensare che la storia si sia fermata e che certi manufatti semplici e funzionali del nostro passato siano tanto validi da essere costruiti anche ai giorni nostri. Infatti gli atti più semplici ed essenziali del genere umano non hanno storia, ma la seguono nel suo cammino per secoli, sempre tali e quali; ecco da dove nasce il bisogno di ricercare l'origine del nostro passato.
I dolia