"Sette statue di età augustea complete che rappresentano il mito di Niobe e dei Niobidi: entreranno nei manuali di storia dell'arte classica" afferma la Dr.ssa Elena Calandra della Soprintendenza per il Lazio.
Alessandro Bettori, il direttore scientifico degli scavi aggiunge: "Le sculture ci offrono nuove testimonianze sull'iconografia di Niobe: nel gruppo spiccano due figure maschili di giovani colti nell'atto di osservare l'eccidio dei fratelli che appaiono a tutt'oggi inediti".
Le statue sono venute alla luce in un'area interessata dagli scavi preventivi su un terreno edificabile sulla Via dei Laghi, nella zona chiamata Barco dei Colonna. Qui era la casa di Marco Valerio Messalla Corvino, console con Ottaviano e comandante durante la battaglia di Azio.
E Messalla era il protettore di Ovidio, autore, fra le altre opere, delle famose Metamorfosi, nel quale libro si legge una delle descrizioni più vivide del mito di Niobe. Non è da escludere che il poeta si sia ispirato poprio ammirando questo gruppo scultoreo.
"Una di quelle scoperte che capita una sola volta nella vita di un archeologo", racconta la dottoressa Aurelia Lupi.
Fonte: Repubblica.it