Mostra: "Dal sepolcro al museo. Storie di saccheggi e recuperi".
Il traffico di opere di interesse archeologico è un fenomeno in costante ascesa che ha assunto negli ultimi anni connotazioni internazionali di allarmanti dimensioni. Il commercio è alimentato da collezionisti senza scrupoli e con notevoli disponibilità finanziarie (e spesso da alcune istituzioni museali straniere), pronti a pagare cifre a volte elevatissime pur di entrare in possesso di preziosi oggetti di interesse archeologico. Tali manufatti sono molto speso frutto di scavi clandestini che hanno luogo proprio nel nostro Paese
I predatori dell’arte, i cosiddetti "tombaroli", non si fermano di fronte a nessun ostacolo: scavano interi sepolcreti, saccheggiano contesti arcaici mai censiti, trafugano corredi funerari per far fronte alla domanda di chiunque voglia possedere in fruizione esclusiva un’opera.
A presidio del patrimonio storico-archeologico, la Guardia di Finanza interviene e sviluppa le proprie attività di contrasto al fenomeno clandestino attraverso una specifica articolazione del Nucleo Polizia Tributaria Roma, il Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico, deputato alla salvaguardia dei siti a rischio della manomissione ed al monitoraggio del mercato antiquario nazionale.
Grazie a questìopera di controllo, nel solo biennio 2008/2009 sono stati recuperati più di 11.000 manufatti di interesse archeologico.
Una sezione della mostra, dal titolo “Post Fata Resurgo. La vita post mortem nell’antichità”, tratterà il tema specifico del rito funerario delle popolazioni italiche ed integrerà una rassegna delle tipologie sepolcrali in uso (dalla cista di tufo ovoide di epoca villanoviana fino al sarcofago in marmo di età imperiale), recuperate dal mercato illecito.
Quando: dal 15 giugno 2010 al 12 settembre 2010
Dove: Complesso del Vittoriano - Sala Gipsoteca
Orario: dal lunedì al venerdì 9.30/18.30 – sabato e domenica 9.30/19.30
Ingresso gratuito
Telefono: 06/69202049