Catacombe di S. Sebastiano

 

Un ambiente particolarmente suggestivo del secondo livelloRegolarmente aperte al pubblico, le catacombe di San Sebastiano, sulla Via Appia Antica, rivestono una notevole importanza in quanto si suppone che abbiano ospitato temporaneamente le spoglie dei due martiri Pietro e Paolo. Il complesso viene anche menzionato con il nome di memoria apostolorum, proprio per ricordare la probabile presenza delle sepolture dei due martiri in questo cimitero.

Nell'area, naturalmente caratterizzata da un andamento scosceso, furono realizzate delle cave per l'estrazione di pozzolana: era infatti già conosciuta in antico con il nome "ad catacumbas", vale a dire "presso le cavità", Il pendio venne sfruttato già in epoca romana come luogo di sepoltura: sono state infatti rinvenute tracce evidenti di sepolture pagane che sembrano risalire all'epoca di Traiano, databili con sicurezza grazie ad iscrizioni ritrovate ancora in situ. Successivamente le stesse gallerie di cava furono riadattate e adibite a cimitero, in cui venivano sepolti soprattutto schiavi e liberti; quasi tutte le sepolture infatti sono modeste e si tratta di loculi o colombari.

Non mancano però sepolture monumentali, che si collocano nell'area denominata " la piazzola", uno spazio relativamente esteso, oggi sotterraneo, ma in origine a cielo aperto.

Questo tratto non č visitabile al fine di preservare le numerose decorazioniSu questa piazzola si affacciano tre mausolei decorati con raffinatezza, probabilmente appartenuti a liberti piuì facoltosi. Le facciate monumentali sono molto simili, tutte in muratura, costituite da una porta centrale sormontata da un'iscrizione con il nome dei proprietari ,da un timpano decorato con pitture e da un attico nel quale probabilmente si tenevano le cerimonie di commemorazione dei defunti, come ad esempio i banchetti funebri che ogni anno venivano allestiti nel giorno anniversario della morte.

Il primo mausoleo in ordine cronologico appartiene a Marcus Clodius Ermete, ed è costituito da una prima stanza con arcosoli e loculi. Da questa, che si trova allo stesso livello della piazzola, si scende ad una stanza sottostante, anch'essa con arcosoli. 

Il secondo mausoleo che si affaccia sulla piazzola è detto degli Innocentiores, ed è probabilmente il nome di un'associazione. In questo caso non ci sono stanze all'altezza della piazzola, ma si scende con una ripida scaletta direttamente al piano sottostante, che accoglie le sepolture. Particolarmente interessanti sono gli stucchi che ricoprono la volta della scala, estremamente raffinati, rappresentanti una conchiglia ed un pavone. Il terzo mausoleo infine è denominato dell'ascia, in quanto sulla fronte è rappresentata in stucco un'ascia. Anch'esso presenta stanze su due piani, con sepolture in arcosoli e loculi. Sulle pareti di tufo che delimitavano gli altri lati della piazzola si trovavano numerosi loculi, interpretati dalla maggior parte degli studiosi come pagani, anche se forse, nell'ultimo periodo di vita della piazzola ci fu la presenza di tombe cristiane, in quanto sono state rinvenute rappresentazioni tipicamente cristiane, quali il pesce e l'ancora. Attorno alla metà del terzo secolo la topografia del luogo viene letteralmente sconvolta: la piazzola è totalmente interrata con una colmata di terra e si crea un grande nuovo spazio in piano ad un livello superiore rispetto a quello precedente. Caratteristica di questa fase è la creazione della triclia, un ambiente coperto al quale si accedeva da una piccola scala, formato da una grande sala porticata, dotata di un bancale addossato alla parete di fondo. Oltre alla triclia su questo nuovo piazzale si trova un piccolo ma interessantissimo monumentino absidato con all'interno una piccola edicola ed una nicchia.

E' opinione diffusa di molti studiosi, seppur non ancora suffragata da alcuna prova archeologica attendibile, che proprio in questo periodo il complesso ospitò temporaneamente le spoglie dei due massimi martiri romani e che le spoglie si trovassero proprio all'interno di questo piccolo monumento. Oltre alle fonti antiche che ricordano la venerazione dei due martiri in questo luogo, denominato memoria apostolorum, sul muro di fondo della triclia sono stati rinvenuti moltissimi graffiti di pellegrini con invocazioni e preghiere rivolte a Pietro e Paolo, il che testimonierebbe il culto dei due santi nella zona. Alcuni di questi graffiti sono ancora visibili e particolarmente interessanti e suggestivi, come quello di un certo pellegrino che attorno al terzo secolo scrisse: "Paule et Petre petite pro Victore", una richiesta di intercessione rivolta ai due martiri più importanti di tutta la cristianità.

La piazzola con l'ingresso ai sepolcri, purtroppo non accessibiliLe spoglie dei due santi sarebbero state trasportate attorno al 256 in questo luogo per evitare che venissero disperse durante le persecuzioni di Valeriano e poi riportate al Vaticano e all'Ostiense in un periodo piu' sicuro. Rimangono però dei dubbi a proposito: il culto dei due martiri nella zona è senza dubbio presente, la loro venerazione molto forte ma non è sicura la presenza materiale delle spoglie dei martiri e il dibattito fra gli studiosi rimane ancora apertissimo.

 Altra particolarità è che a questa fase di vita non corrisponde alcuna sepoltura; doveva essere quindi un'area destinata esclusivamente alla commemorazione dei martiri.  Infine nel IV secolo anche quest'area subisce un ulteriore interramento e la quota pavimentale viene ulteriormente rialzata per accogliere la nuova basilica paleocristiana di epoca costantiniana.


Per Roma sotterranea, Valeria Pelli

 



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