Catacombe di Domitilla

 

In principio fu Domitilla, della gens Domitia - dal latino "domitus", docile, mansueto: la santa Flavia Domitilla, nipote o forse moglie  (le fonti sono incerte e contraddittorie al riguardo) di Flavio Clemente, console nel 95 d.C, a sua volta nipote di Vespasiano e cugino di Domiziano, che lo fece uccidere per le sue simpatie religiose. Flavia Domitilla fu mandata al confino a Ponza, mentre la zia, dallo stesso nome Flavia Domitilla, nonché figlia di Flavia Domitilla minore, fu mandata a Ventotene.
La santa lasciò i suoi terreni nell'area dell'Ardeatina, presso Tor Marancia, ai cristiani. In questo modo sorse nel tempo il più grande cimitero sotterraneo cristiano dell'intera Roma: le catacombe di Domitilla, anche conosciute col nome di Catacombe dei Santi Nereo ed Achilleo. Si trovano nei pressi di altrettanto note catacombe quali S. Sebastiano e S. Callisto, e come queste sono composte di ambulacri (corridoi) scavati interamente nel tufo -in parte riadattando cunicoli preesistenti-, sviluppandosi addirittura su 4 livelli per una estensione complessiva di oltre 15 km, davvero ragguardevole, lungo la quale hanno trovato posto oltre 150.000 sepolture, organizzate come loculi, arcosoli (nicchie arcuate), cubicoli (camere sepolcrali familiari a pianta quadrata), molti dei quali affrescati.
Le catacombe di Domitilla risalgono al III secolo e furono in seguito interessate da diversi interventi di modifica e di ampliamento nel corso del IV e del V secolo. Furono riscoperte a fine 1500: ritenute parte di quelle di S. Callisto, soltanto nell'800 si arrivò a determinarne origine e nome. 
Catacombe di Domitilla"Ospiti di rilievo", i santi Nèreo e Achìlleo [si noti la corretta posizione degli accenti], due soldati vittime probabilmente della persecuzione di Diocleziano (304 d.C.), ai quali fu poi dedicata la omonima basilica, del IV secolo: una maestosa aula absidata del tempo di papa Damaso (366-384), preceduta da un nartece e suddivisa in tre navate da 4 colonne per lato, con capitelli di recupero. Una basilica nata semi-ipogea, nel luogo di sepoltura dei martiri, ma che prende luce in alto da ampi finestroni affacciati sull'esterno. Ivi si trova anche la tomba di S. Petronilla. Su una colonnina appartenuta al ciborio dell'altare è ancora possibile ammirare la scena del martirio di Achilleo.
Quando nel Medioevo si perse memoria delle Catacombe, ai Santi Nereo e Achilleo fu dedicata una nuova chiesa, che ancora si trova presso le Terme di Caracalla.
Le Catacombe di Domitilla sono considerate tra le meglio conservate e come tali hanno offerto e offrono uno sterminato repertorio di studio epigrafico, dal quale si evince una disuniformità di linguaggio, simbologia e tecniche costruttive, anche dovuto a differenze di censo e di epoca realizzativa. Ciò ha fatto concludere agli studiosi che, più che di una entità monolitica, si tratta di un "cimitero collettivo".S. Domitilla esterno
Un nucleo molto antico delle catacombe di Domitilla è l'ipogeo dei Flavi, che ha origine alla fine del II sec. d.C. come ipogeo privato pagano per poi accogliere, durante il III sec., sepolture cristiane decorate con scene tratte dalle Sacre Scritture. Nei pressi si trova un piccolo cubicolo dipinto, datato alla fine del III sec. d.C., nel quale, tra ghirlande, cesti di fiori e uccelli è raffigurato il mito pagano di Amore e Psiche rappresentati come putti che raccolgono fiori.
La visita avviene scendendo alla basilica e da questa alle catacombe, rigorosamente accompagnati dalla guida e in piccoli gruppi per motivi di sicurezza.  Il percorso di visita tocca una porzione del primo livello ed un "assaggio" del secondo, è abbastanza breve ma sufficiente a dare una idea delle caratteristiche dell'ipogeo. 
Intorno all'ingresso vi è un bel giardino e una zona verde, miracolosamente salvati da molteplici tentativi di abusivismo, anche in tempi recenti.
A partire dal 2006, un'equipe guidata dal professor Zimmerman dell'Università di Vienna ha portato avanti il progetto START, effettuando il rilievo completo delle catacombe tramite laser scanner. Si è così ottenuto il modello virtuale dell'intera estensione dei cunicoli. Uno sforzo notevole per un risultato mozzafiato: si faccia riferimento all’interessante articolo di Scheiblauer, Zimmermann e Wimmer 2009 "Interactive Domitilla Catacomb Exploration
Al riguardo si legga anche:
http://www.schliemann-carter.it/News/2009.05.05%20Catacombe%20di%20Domitilla.html
Uno stupendo video illustra il risultato.

Tutte le informazioni per il visitatore sul sito ufficiale www.domitilla.info

Fonti:  "Le catacombe romane e i loro martiri" di E. Kirschbaum. 
             Per la documentazione epigrafica cliccare qui


per Roma Sotterranea, Vittorio Colombo