Colombario di Scribonio Menofilo

 

Nel 1984, nella zona del Casino dell’Algardi di Villa Pamphili, durante lavori di ristrutturazione finalizzati alla costruzione di una centrale elettrica sotteranea, venne scoperto un grande colombario dalle pareti affrescate.
 
La fase originaria del complesso risale all’età augustea ma il colombario continuò ad essere utilizzato ininterrottamente almeno fino alla metà del II secolo d.C.
L’ipogeo funerario è costituito da una sala principale e da due ambienti più piccoli, coperti con volta a botte, ed era in grado di contenere i resti di circa 500 individui. L’accesso avviene tramite una scala posta lateralmente ai due ambienti minori che passando attraverso quello orientale consente di accedere alla grande stanza. Questo ambiente presenta le pareti intonacate e decorate con pitture fino all’altezza della quinta fila di nicchie. Tra una fila e l’altra sono dipinte tabulae ansatae con l’indicazione dei nomi dei defunti contenuti nelle olle cinerarie e sequenze di immagini, senza legame tra loro ma con la sola funzione decorativa. Si susseguono così ghirlande vegetali, frutti, animali, paesaggi miniaturistici, scene animate, maschere teatrali, vasi rituali. Queste pitture, spesso di elevato livello qualitativo, presentano alcune affinità con quelle scoperte nella villa della Farnesina e conservate a Palazzo Massimo.
Il pavimento è in opus scutulatum costituito da tessere nere con l’inserzione di frammenti irregolari di marmi colorati tra i quali prevalgono il giallo antico, il portasanta, l’africano, il pavonazzetto e di elementi geometrici di opus sectile in prevalenza in palombino e giallo antico. Lungo il lato occidentale della stanza, all’interno di una grande tabula ansata in mosaico bianco, si trova l’iscrizione C.SCRIBONI[V]S C.L. MEN[OPHI]LVS che ricorda il liberto, Caio Scribonio Menophilo, probabile finanziatore della realizzazione del pavimento e che ritroviamo come proprietario di alcune nicchie del colombario.
L’ambiente adiacente, di dimensioni minori, presenta in particolare pitture con scene di pigmei mentre  il pavimento è realizzato in mosaico bianco con l’inserzione di tessere colorate e di un decoro in pasta vitrea.

     
 

Bibiliografia
  
  • Fiorenzo Catalli, Il colombario di Scribonio Menofilo; Forma Vrbis - Maggio 1999 

per Roma Sotterranea, Simone Santucci