Il Mitreo di Felicissimo ad Ostia Antica

 

Il Mitreo di Felicissimo è situato nella zona centrale di Ostia Antica, a sinistra del Decumano Massimo provenendo da Porta Romana. È in una posizione defilata, alla fine di una stradina che porta il suo nome nella reg. V, ins. IX,1 ed è stato adattato in un edificio costruito tra il  II e il III secolo d.C.
La parete di fondo ad est, risale al II secolo d.C.; le altre pareti sono in laterizio con una tecnica piuttosto rozza, e fanno risalire l’edificio al III secolo.
Il muro ovest in laterizio, aveva una porta che fu chiusa con un tamponamento rudimentale. La parete nord presentava originariamente tre aperture fra due pilastri laterizi, di cui due furono murate con opera listata in tufelli e mattoni, mentre la terza servì come porta di ingresso al mitreo dall’ambiente adiacente. L’accesso al santuario non era quindi possibile dalla strada, ma da un ambiente interno laterale.Mitreo di Felicissimo - Ostia Antica

Il mitreo misura in lunghezza m 11,10 a sud e m 10,35 a nord, essendo la parete di fondo ad est obliqua. Non sono state trovate tracce di altare né di alcuna nicchia in fondo al corridoio centrale. In corrispondenza dell’ingresso si trova, sul lato sinistro, un pozzetto rituale. Dal lato opposto rispetto alla porta di accesso vi è una nicchia semicircolare. Nel mitreo furono costruiti due podi laterali piuttosto bassi. Il podio sud si arresta in prossimità della nicchia semicircolare, mentre quello nord su una corrispondente linea che combacia poi con l’ingresso. La parte più interessante e caratteristica è il pavimento musivo, a tessere bianche e nere, che percorre il corridoio centrale tra i due podi. Il lungo è suddiviso in sette comparti uguali e un ottavo di dimensioni maggiori, nei quali sono rappresentati i vari gradi dell’iniziazione mitriaca con i simboli dei pianeti che li proteggono.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaDavanti alla porta è raffigurato un albero stilizzato, simbolo forse della natura fiorente e lussureggiante. Accanto c’è un pozzetto (del diamtero di 40 cm) simbolo della sorgente del primitivo mitreo e dell’acqua che non doveva mancare in nessun mitreo. L’acqua era simboleggiata anche dal cratere biansato. Sul lato destro compare un altare quadrangolare con fuoco acceso. Fuoco ed acqua sono i due elementi Mitreo di Felicissimo - Ostia Anticafondamentali del culto mitraico. Sopra il cratere sono raffigurati due berretti conici, pilei, con la stella, attributi tipici dei Dioscuri. La loro presenza nel mosaico pavimentale è da mettere in relazione con le caratteristiche astrali del culto e con il collegamento dei sette gradi iniziatici ai pianeti del sistema solare all’epoca conosciuti. Infatti Castore e Polluce altro non rappresentavano che i due emisferi celesti.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaIl primo riquadro corrisponde al grado del corax, posto sotto la tutela del pianeta Mercurio. Compaiono il caduceo simbolo di Mercurio e un uccello dalla testa rotonda e dal lungo becco appuntito, il corvo propriamente detto. Nella religione mitraica il corvo era considerato l’araldo del Sole, il profetico messaggero che suggerisce a Mitra l’uccisione del toro, e quindi ben si presta l’accostamento con Mercurio, messaggero degli dei. Fra il caduceo e il corvo compare un vasetto semiovoidale con un’ansa ad occhio orizzontale. Il vasetto rituale, simbolo dell’acqua, dovrebbe riferirsi alle abluzioni cui era sottoposto il fedele alla sua prima iniziazione.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaNel secondo riquadro manca purtroppo la metà sinistra, ma ciò che resta fa capire chiaramente che siamo sotto la tutela di Venere, riconoscibile per il diadema semilunato con decorazioni di segmenti bianchi radiati e di punti neri marginali. Al di sotto la lucerna monolichne indica il grado del nymphus, cioè lo sposo mistico. Nella parte mancante è da immaginare un oggetto del rituale proprio di questo secondo grado.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaNel terzo riquadro l’elmo con paranuca e lophos sono chiari simboli del pianeta Marte, dio della guerra, mentre la lancia ci indica il terzo grado, quello del miles, cioè il soldato. Compare poi un altro oggetto, tipico del rituale, probabilmente una bisaccia di forma simile a un otre, con il fondo piatto e una lunga imboccatura.



Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaNel quarto riquadro il fulmine ci indica Giove. A sinistra è raffigurata una specie di paletta con lungo manico e occhio terminale per attaccarla, dall’estremità piatta cuoriforme, che potrebbe essere interpretata come un sipulum o rumaiolo: si tratta dell’attributo del leo, il leone. Questo grado prevedeva la prova del fuoco, di cui il leone, animale delle sabbie ardenti, è il simbolo, come lo è il fulmine di Giove. Per passare a questo grado era vietata l’acqua, poiché nemica del fuoco, di conseguenza si adoperava il miele per le unzioni sacre delle mani e della bocca dell’iniziando. Compare, infine, il sistro, oggetto rituale da collegare anche con la Magna Mater. Il leone, infatti, oltre ad essere sotto la tutela di Giove, è un animale strettamente connesso alla dea e non bisogna dimenticare che c’erano molti punti di contatto tra il culto di Mitra e quelli di Cibele e Attis.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaNel quinto riquadro la Luna è ben caratterizzata dalla mezzaluna, sottolineata da un segmento bianco. Sotto di essa è Hesperos, la stella della sera. Compare poi un’arma, falcatus ensis o hamatus hensis, simbolo di alcuni popoli barbari, che si trova di solito in mano ad Ercole in lotta con l’Idra, o a Perseo che uccide Medusa. In questo caso è l’arma di Perseo, eroe eponimo dei Persiani, quindi l’harpe rappresenta il grado del perses. L’iniziato del quinto grado era spesso rappresentato con la falce e le spighe, collegato alla rinascita della natura rigenerata.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaNel sesto riquadro è rappresentata una sferza (per la quadriga del sole), che compare a destra della corona radiata con sette raggi, legata con nastri. Si tratta di un chiaro simbolo del Sole, posto a tutela del grado dell’Heliodromus, cioè il corriere del Sole. A sinistra della corona radiata c’è una fiaccola accesa, simbolo di Phosphoros, la stella del mattino che precede il sole, contrapposta ad Hesperos che è raffigurata sotto il crescente lunare.


Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaInfine nel settimo riquadro il ricco berretto frigio ricamato, lo stesso che indossa Mitra, è simbolo del pater, ed era assunto quando l’iniziato riusciva ad arrivare alla fine della scala gerarchica, che lo assimilava alla divinità stessa. Alla destra del copricapo c’è il falcetto, attributo di Saturno, padre di tutti gli dei nella generazione precedente a quella di Giove, mentre sulla sinistra c’è la bacchetta magica, il rabdos, che forse era di ebano. Accanto si trova la patera umbilicata, che doveva servire per le libagioni sacre.
Il fedele, dopo aver superato le prove dei vari livelli, corrispondenti ad una vera e propria anabasi catartica, è finalmente giunto vicino alla divinità: solo ai più puri è consentito entrare nell’ottava sfera, quella della luce infinita.

Mitreo di Felicissimo - Ostia AnticaAlla fine un ottavo riquadro, di larghezza doppia, riporta la dedica del mitreo:  EX VOTO F(ECIT). Si ha così il nome del dedicante, Felicissimo, e non quello del mosaicista. Al di sotto dell’iscrizione ritorna il cratere biansato, molto simile a quello già visto. Ad affiancarlo sono dei ramoscelli di varia forma, di cui uno a destra con bacche, e a sinistra con spighe, simboli della natura rigogliosa fecondata dal sangue del toro ucciso da Mitra.



Bibliografia

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per Roma Sotterranea, Gabriele Catoni