Mitreo del Circo Massimo

 

Mitreo_del_Circo_MassimoIl Mitreo del Circo Massimo si trova nell'area del Foro Boario, la pianura compresa fra il Campidoglio, il Palatino, l'Aventino ed il Tevere ritenuta il sito di insediamento più antico della città, addirittura precedente alla leggendaria fondazione di Roma (753 a.C.). L'importanza di quest'area trova facile spiegazione nella fortunata posizione topografica: sulla riva del fiume e in corrispondenza dell'isola Tiberina che ne facilitava il guado, divenne il punto d'incontro delle vie di comunicazione fra Campania a sud e Etruria a nord, tra il Tirreno e la zona interna falisco-sabina. 

Il Mitreo si trova al di sotto del palazzo posto a nordest del Circo Massimo, in direzione del Tevere. Già sede del pastificio Pantanella, fu acquistato dal Governatorato di Roma negli anni '20 del '900 per farne la sede dei Magazzini del Teatro dell'Opera. Nel 1931 iniziò una vasta e fortunata esplorazione archeologica. Durante i lavori si rinvenne, ad una profondità di 14 metri, un imponente edificio del II secolo d.C. costruito in opera laterizia. Esso risulta allineato all'antica Via ad duodecim Portas (odierna via dell'Ara Massima di Ercole) che lo separava dai carceres del Circo Massimo. I carceres erano in effetti i cancelli da cui partivano i cavalli nel Circo. La sua collocazione ha fatto pensare ad un edificio pubblico dalla destinazione non meglio precisabile. Ad avvalorare questa ipotesi contribuisce la presenza, sul lato est, di due ampie scalinate di accesso al primo piano, aggiunte in una seconda fase edilizia, sempre durante il II secolo d.C..Mitreo Circo Massimo - Altare tauroctonia

Durante il III secolo negli ambienti del pianterreno fu realizzato un mitreo. Tale collocazione è tipica di tali santuari che, a differenza dei templi, non furono mai edifici indipendenti e isolati; essi erano di norma realizzati all'interno e nelle zone più appartate di costruzioni preesistenti, spesso in ambienti seminterrati o sotterranei. Poteva così essere riprodotta la grotta primitiva di Mitra, cui si richiamava il luogo di culto, chiamato infatti spelaeum, o specus, o spelunca.

Il santuario è costituito da quattro ambienti, al centro dei quali si trovano le aperture che li mettono in comunicazione. Nelle pareti e nelle testate dei muri divisori vi sono diverse nicchie, alcune delle quali ornate da edicole, che dovevano accogliere immagini di divinità. Il primo ambiente in cui si entra è un vestibolo, alla cui destra si apre una stanza di servizio; si passa successivamente ad una coppia di ambienti divisi da un grande arcone in laterizio. Questi ambienti hanno dei podi laterali, dove prendevano posto gli iniziati. Successivamente si arriva al santuario vero e proprio. Esso ha un pavimento con un grande cerchio centrale in alabastro incastonato all'interno di un quadrato in marmo cipollino. Il lato destro è occupato dal bancone in muratura per il banchetto dei fedeli.

Mitreo_del_Circo_MassimoIn questo ambiente troviamo due rilievi, entrambi non collocati nella posizione originale. Il primo, di pregevole fattura, è lavorato a scalpello e trapano; posto sul podio di sinistra, reca l'iscrizione votiva di Tiberius Claudius Hermes, colui che commissionò l'opera. Esso rappresenta, a sinistra: il Sole e Cautes, il dadoforo con la fiaccola alzata, la grotta mistica e Mitra che trasporta il toro nella grotta, sopra la quale si vede il corvo. Al centro Mitra uccide il toro, la cui coda si trasforma in spighe di grano. Il cane ed il serpente leccano il sangue del toro, mentre lo scorpione ne morde i genitali. Sulla destra la Luna, le stelle e Cautopates, il dadoforo con la fiaccola abbassata. Il rilievo va letto da sinistra a destra. Delle due colonne con capitello corinzio incise ai lati, quella di sinistra è in posizione normale, affiancata da simboli diurni come il Sole e Cautes; quella di destra è capovolta con i simboli notturni della Luna e di Cautopates.

L'altro rilievo, più piccolo, è sulla destra della parete di fondo e ripete l'iconografia della tauroctonia.

Bibliografia:
L. Bianchi (a cura di), "I culti Orientali a Roma" - Collana Roma Archeologica - Anno VI n°21 - Elio De Rosa Editore - Roma 2004
C. Calci (a cura di ), "Roma Archeologica" - AdnKronos Libri - Roma 2005
F. Coarelli, "Roma" - Editori Laterza - Roma 1999


per Roma Sotterranea, Adriano Morabito


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