Chiesa di S. Anastasia

 

Santa Anastasia SotterraneaLa Basilica di Santa Anastasia nel Rione Campitelli, si trova ai piedi del Palatino, tra due antiche strade romane che hanno determinato la direzione dell'assetto principale dell'edificio. Nonostante l'esterno barocco e l'interno settecentesco, Santa Anastasia è una delle chiese titolari più antiche della Capitale.
Pur ignorando la data di fondazione, si teorizza un'origine lontana nel tempo in relazione alla zona in cui sorgeva. Un'area di estrema importanza civile e politica (sul Palatino veniva esercitato il potere amministrativo dai rappresentanti imperiali) e legata ad alcuni dei più importanti e antichi culti della Roma Pagana: il Velabro, valle attraversata dalla Cloaca Massima che divideva il Palatino dal Campidoglio. Qui vi era il Lupercale, la leggendaria grotta presso la quale le acque del Tevere avevano portato la cesta con i mitici gemelli Romolo e Remo.
Proprio per questo nella caverna si costruì un santuario dedicato a Fauno-Luperco, nel quale era conservato il simulacro di una lupa rappresentata nell'atto di allattare i gemelli. Le Feste in onore di Luperco (Lupercalia) nel Palatino, divennero col tempo cerimonie nazionali del Popolo Romano fino al V sec. Ma nel IV, forse proprio per scacciare il ricordo di questa festività così sentita, fu fondata presso l'antica caverna la Chiesa di S.Anastasia.
Per la nuova costruzione vennero utilizzati alcuni ambienti del primo piano di un'insula che aveva una serie di grandi botteghe al livello stradale, munite di soglia marmorea d'ingresso , di un retrobottega e di un piccolo vano destinato a magazzino. Al primo piano dell'insula doveva esserci la sala destinata alla riunione per il culto (le costruzioni successive non ne hanno consentito la conservazione).
Il complesso archeologico visibile sotto la chiesa è costituito da strutture appartenenti a periodi diversi, che vanno dall'età repubblicana al V sec. d.C.: ambienti che si affacciano sulla via dei Cerchi e abitazioni sotto la navata destra della chiesa stessa e lungo le pendici del Palatino. E' questo il settore più interessante di tutta l'area archeologica, costituito da una fronte di notevole effetto monumentale, formata da una serie di grandi tabernae attribuibili al I sec d.C., precedute da una fila di pilastri a blocchi di peperino, foderati con massicci pilastri in laterizio in una seconda fase costruttiva.
Ad ogni modo, le ricerche su S. Anastasia sotterranea, sono da ricollegare a tutta la serie di indagini archeologiche e di ricostruzione topografica della zona relativa al Lupercale.

Santa Anastasia SotterraneaGià nel 1526 infatti, B. Marliani ci testimonia un ritrovamento nell'area dell'attuale edificio di culto "...repertum est sacellumin ipso circo, post divae Anastasiae templum..". Interpretando questa fonte, il Lanciani agli inizi del ‘900 pensava che potesse trattarsi del Lupercale, mentre lo Hulsen respinse l'ipotesi identificando il ritrovamento come il ninfeo di una domus, facente parte di quel complesso di abitazioni residenziali del Palatino, di cui si accerta la presenza sotto S. Anastasia. Questo perché il rinvenimento citato dal Marliani come "sacellum" altro non è che un ambiente/grotta decorata con conchiglie. Da qui la diatriba: Lupercale o Ninfeo? Forse è più attinente la seconda, anche perché i romani erano soliti decorare con conchiglie i ninfei.
Inoltre a conferma di tale teoria, ci sono le testimonianze dirette: gli scavi archeologici. Nel 1847 nell'orto Nusiner, tra la Chiesa di S. Teodoro e quella di S. Anastasia, scavi eseguiti dalla Corona Russa portarono alla scoperta di una struttura antica e di un tratto di basolato. Due ambienti contigui compresi tra una strada - c.d. Clivus Victoriae – ed il colle. L'identificazione come struttura abitativa è quasi certa, soprattutto in relazione ad una testimonianza del Gori "...Le fabbriche imperiali e la strada antica per il Circo Massimo si vedono sotto S. Anastasia...".
La Chiesa paleocristiana fu costruita sopra l'intera base archeologica citata.
Santa Anastasia SotterraneaOriginariamente fu a navata unica con pianta cruciforme e dedicata al culto dell'Anastasi (Resurrezione), perché è soltanto nel VI sec che il nome di "Anastasia" comparve nelle cronache con riferimento a questo luogo di culto che anticamente era circondato da orti, vigne e pascoli. Quando scomparve P.zza della Montanara, i "burini" che vi si raccoglievano per cercare lavoro o per vendere i loro prodotti, scelsero la Piazza antistante la chiesa di S. Anastasia per il loro mercato e la loro quotidianità.

per Roma Sotterranea, Francesca Ausili


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