Sotterranei delle Terme di Caracalla

 

La costruzione delle Terme di Caracalla iniziò nel sotterranei terme caracalla roma212 ma l progettazione di quelle che furono all'epoca le più grandi terme di Roma (superate poi solo da quelle di Diocleziano) risale sicuramente a qualche anno prima quando era Imperatore il padre di Caracalla, Settimio Severo. Furono inaugurate cinque anni dopo nel 216 d.C.. La struttura rimase in funzione fino al VI secolo.
Immensi gli spazi: 130.000 metri quadrati (l'area racchiusa dal recinto esterno) dedicati alla cura del corpo, con vasche di grandissime dimensioni che necessitavano di enormi quantità d’acqua. L’imperatore fecer realizzare un' acquedotto ad hoc, detto Antoniniano, dal nome della sua famiglia, gli Antonini appunto. Quello che è erroneamente identificato come  Arco di Druso, posto a pochi metri da Porta S. Sebastiano, non è altro che il manufatto che permette all’acquedotto di scavalcare la Via Appia Antica.
Si è a lungo dibattuto da quale acquedotto che alimentava Roma, fra quelli allora esistenti (10, solo l'acquedotto Alessandrino risale ad alcuni anni dopo la realizzazione delle Terme) fosse stata attinta l'acqua per l'acquedotto Antoniniano. Recenti studi condotti dall'Università Sapienza di Roma effettuando test chimici sulle incrostazioni presenti negli spechi, hanno permesso di capire che trattasi di acqua proveniente da un bacino vulcanico. Prove comparative hanno dato come risultato compatibile che ad alimentare l'acquedotto Antoniniano fossero l'Acquedotto della Tepula e della Iulia.
Non stupisce che un edificio di queste dimensioni necessitasse di ambienti di servizio altrettanto estesi: tre sono i livelli nel sottosuolo delle Terme, oggi percorribili per circa 2 chilometri, mentre si stima che vi siano gallerie e condotti non più agibili per altri 4 chilometri. Questo era il cuore dell’edificio: gallerie nelle quali lavorava un vero esercito di schiavi. Alcuni studiosi stimano che per far funzionare le Terme ne servissero 9.000, di cui una buona parte era impiegata per produrre il calore necessario agli enormi ambienti termali. Se sopraterra tutto era finalizzato al benessere dei frequentatori – si calcola un’affluenza di circa 8.000 persone al giorno, suddivise in più turni - e l’ambiente, con altissimi soffitti, era ricco di marmi e statue, il sottosuolo assomigliava probabilmente ad un girone dantesco. Tonnellate di legna erano necessarie per alimentare 49 fra forni e caldaie: ogni giorno decine di carri si addentravano nei sotterranei, lungo le ampie gallerie carrabili, che fungevano anche da magazzino di stoccaggio, per scaricare enormi quantità di legname, circa 10 tonnellate al giorno. 
sotterranei terme caracalla romaUn ampio arco scandisce il punto di accesso a questo network di gallerie: la prima sala circolare cui si accede ha un grande pilastro centrale che crea una rotonda. L'ambiente all'interno del pilastro fungeva da punto di controllo per tutto il materiale in entrata, mentre la rotonda permettev a di regolare il traffico dei carri.
Le gallerie hanno una copertura a botte, e la loro dimensione (6 metri di altezza per 6 metri di larghezza) le rendeva carrozzabili. Sono dotate di ampi e frequenti lucernai per l’illuminazione e il ricambio d’aria. Relativamente all'impianto idraulico,le grandi cisterne poste nel punto più alto del complesso termale contevano 10 milioni di litri d’acqua. Un reticolo di gallerie di dimensioni inferiori fu realizzato sia per il passaggio delle fistulae in piombo che trasportavano l’acqua a bassa pressione; Ulteriori gallerie poste ad un livello inferiore formavano l’impianto di smaltimento delle acque.
Nei sotterranei trovano posto anche il famoso Mitreo, un mulino ad acqua ed un sistema per la regolazione delle acque.
Un percorso che permette di visitare due gallerie sotterranee parallele, è stato aperto al pubblico a dicembre del 2012. Nelle gallerie è stato allestito un Antiquarium, dove è possibile ammirare, in un superbo allestimento, un repertorio di capitelli, bassorilievi e fregi colossali con raffinatissime scene figurate, tutti apparati decorativi appartenuti alle Terme. oggi nuovamente richiuso, si spera possa di nuovo accogliere i visitatori in un futuro prossimo.

Bibliografa:
"Le terme di Caracalla", di Marina Piranomonte (a cura di) - Electa 2012


per Roma Sotterranea, Adriano Morabito