Horti Sallustiani

 

Gli Horti di proprietà del famoso storico – e ricco senatore - Gaio Sallustio Crispo (86-34 a.C.), da cui presero il nome, erano di fatto un’opulenta villa suburbana con estesi giardini riccamente abbelliti da padiglioni, porticati, statue, fontane, templi (uno dedicato a Venere Ericina), criptoportici, terme e ninfei. Il tutto fu realizzato su di un terreno precedentemente appartenuto a Giulio Cesare proprio a ridosso della città.Horti Sallustiani Esterno
Nel 20 d.C l’area passò nell’ambito del demanio imperiale. Sotto Adriano (117-138), gli Horti vennero ulteriormente arricchiti ed ampliati e Aureliano (270 - 275) vi costruì addirittura un ippodromo. La proprietà fu poi gravemente danneggiata con il sacco di Roma del 410 e da quel momento iniziò la sua decadenza..
Solo per avere un’idea della ricchezza di questo complesso, qui furono rinvenute, nonostante le massicce spoliazioni, opere marmoree come il Trono Ludovisi, l’acrolito Ludovisi, l’obelisco Sallustiano, i due gruppi del Galata morente e del Galata suicida, frammenti di una colossale statua di Apollo e fregi a girali d’acanto con sfingi.
La parte più conosciuta degli Horti Sallustiani si trova presso Piazza Sallustio, 14 metri al di sotto del piano stradale.
Altre evidenze appartenenti ad edifici facenti parte degli Horti, ma purtroppo difficilmente visitabili sono: all’interno del Collegio Germanico un’imponente cisterna di epoca adrianea, realizzata su due piani: il primo, alto 1,80 metri, fa da sostruzione al secondo, organizzato su quattro navate parallele intercomunicanti (complessivamente circa 38,50 x 3,50 metri); nel garage dell'Ambasciata Americana sul lato proospicente via Friuli si cela invece un criptoportico affrescato. Infine lungo Via Lucullo è visibile un muro a nicchie.
 Tornando alle strutture di Piazza Sallustio, esse sono di proprietà di UnionCamere, Unione Italiana delle Camere di Commercio : accuratamente restaurate, sono oggi utilizzate per convention, eventi e conferenze. Con accesso dal centro della Piazza - situata nella zona nordest della città fra il Quirinale ed il Pincio e adiacente alle mura serviane - è possibile immergersi in una vera e propria “isola” archeologica, che solo in minima parte può far immaginare come poteva apparire una delle proprietà più belle e ricche della Roma antica.Horti Sallustiani Aula Adrianea
L'elemento centrale dell’edificio ancora oggi visibile e visitabile risale al periodo adrianeo ed è costituito da un'aula circolare di 11 metri di diametro e 13 di altezza, sulle cui pareti si aprono due serie di nicchie. La volta è “a spicchi" e trova un'unica analogia nella semicupola del Serapeo di Villa Adriana, a Tivoli, realizzata nello stesso periodo.
Simmetrici, ai lati dell’aula, vi sono due vestiboli rettangolari: fungevano da ninfei e sulle pareti scorreva acqua, creando un effetto scenico e rinfrescante allo stesso tempo. Dalla sala circolare si accede ad una sala rettangolare con una nicchia nella parete di fondo. L'ambiente ha una copertura formata da due volte a botte sovrapposte e poteva essere isolato dall'aula centrale con delle tende, come fanno immaginare i grandi fori presenti nel passaggio tra il vestibolo e l'aula rettangolare. Quasi certamente, infatti, il grande padiglione era una coenatio estiva e a seconda del numero degli ospiti si poteva utilizzare o meno la sala posteriore. La datazione di questo ambiente, desunta dai bolli laterizi, è posteriore al 126 d.C..
Arretrato rispetto all'ingresso del corpo centrale del complesso, in direzione nord, un edificio a più piani è stato identificato come un'insula di tipo signorile, nella quale sono visibili tre locali, alcuni dei quali con mosaici a tessere bianche e nere e resti di affreschi, oltre ad una latrina.

per Roma Sotterranea, Adriano Morabito


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